Data l'età e l'esperienza non mi ritengo legato ad alcuna appartenenza politica di destra o sinistra.
Mi è difficile accettare che un partito di destra si rifaccia a degli ideali fascisti (vedasi busti in casa, ad esempio, di uno dei maggiori esponenti di queti partiti).
Il fascismo è stato un regime totalitario che ha condotto il Paese alla devastazione ed a perdere la seconda guerra mondiale.
Ripeto: il fascismo ha perso la guerra portando morte, distruzione e crimini di guerra (circa 750 ), quindi il fascismo ha dimostrato ampiamente di essere una forma di governo fallimentare e rovinosa.
Mussolini era una persona menzognera, opportunista ed assetato di potere.
Mi risulta evidente che affidandosi a partiti di ispirazione fascista si voglia ripetere lo stesso errore.
Se si volesse riallacciare alla storia e propulsare un partito di destra moderno, si dovrebbero riprendere le figure di D'Annunzio o del duca degli Abruzzi collegando queste due "basi" ai movimenti politici europei di destra moderni (non fascisti e non nazisti).
Mi è inoltre difficile accettare un partito di sinistra che si basa su una teoria fallimentare: il comunismo.
Marx ed Engels svilupparono un modello politico fortemente influenzato da testi biblici (il pentateuco).
Presero parecchi concetti dal deuteronomio e dal Levitico da cui eliminarono la divinità per sostituirla con una nuova "il proletariato", il popolo.
Da questi circoli culturali di borghesi, che si rifacevano alle idee di Marx ed Engels sul comunismo, spicca l'avvocato politologo Lenin
Il cambio di regime, in Russia, da quello zarista a quello leninista fu finanziato dal kaiser Guglielmo II e dal cancelliere Hinderburg al fine di far uscire la Russia dalla prima guerra mondiale. (E' fuor di dubbio che la Germania è stato il paese chiave della storia europea del 900).
Lenin senza il finanzimento tedesco di decine di milioni di marchi non avrebbe mai fatto la rivoluzione d'Ottobre.
Il comunismo fu finanziato dal capitalismo: è un fallimento, nessuno ha rispettato appieno le teorie marxiste.
In Italia il comunismo ha visto come massimi esponenti Gramsci, Togliatti e Berlinguer.
La loro reinterpretazione del comunismo non è stata violenta, ma neppure realmente incisiva per l'Italia, risultando più autorità morali che esecutive.
In Italia chi ha realmente gestito il paese dal 1948 al1990 fu la democrazia cristiana, la "balena bianca". Partito di ispirazione religiosa che nel tempo divenne un coacervo di potentati personali. Il più duraturo fù quello di Andreotti. Andreotti perseguì il potere fine a se stesso (risultò implicato in molti processi di mafia ma non venne mai condannato, malgrado le evidenze, grazie alle sue abilità politiche).
Dopo l'89 con la caduta del muro di Berlino, tutte queste visioni di potere son cadute: al momento vedo solo una visione politica economico-capitalista dei macho man e delle iron woman che stanno minando le democrazie.